Una storia esemplare
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Risorsa locale

Costantino, Felice

Una storia esemplare

Abstract: È difficile trovare, non solo nel Mezzogiorno ma nell'Italia intera, una conca intermontana così densa di storia come il Fucino. Da qualunque versante dell'agire umano lo si consideri: tecnico-ingegneristico, artistico-letterario, politico-sociale, agri colo-industriale. Al centro di progettazioni ardite e avveniristiche fin dall'antichità, l'ingegneria idraulica del XIX secolo ne ha fatto infine oggetto – con il prosciugamento del grande lago e la messa a coltura del fertilissimo limo sottostante – di una discussa opera di manomissione, alterandone radicalmente l'equilibrio ambientale. Per secoli in balia dei vincoli e delle forze naturali, la piana fucense diventa, con i suoi numerosi manufatti e le sue geometriche squadrature, uno dei luoghi maggiormente costruiti e artificiali. A dispetto della consueta immagine di atavico immobilismo meridionale – desunta in particolare dallo stereotipato "cafone" siloniano – il Fucino nel secondo dopoguerra è lo scenario grandioso e palpitante di un protagonismo sociale e politico che travalica la dimensione locale. Intorno alle sue spettacolari vicende – non a caso pervase da un alone di epicità e leggenda – si sono consolidati interessi e aspettative, si sono aggregati ceti e corporazioni, è cresciuto un associazionismo tanto contadino che proprietario dai tratti talora originali, oltre che vigoroso e continuo nel tempo, specie dopo la riforma agraria del 1950, di cui proprio il Fucino è stato l'epicentro. Spiccate peculiarità hanno focalizzato sul Fucino attenzioni di tipo prettamente economico: per tecniche colturali, ordinamenti agrari, assetti gestionali, fino allo straordinario distretto ortofrutticolo e agroindustriale di oggi. Nelle sue forme di produzione e di organizzazione si esprimevano – come accade tuttora – modalità imprenditoriali il cui significato andava ben oltre l'ambito regionale e l'orizzonte familiare di un potente casato romano. Vi si riflettevano, con forte impatto sulle strategie generali, equilibri del mercato interno ed estero, indirizzi governativi, umori e orientamenti di classi e ceti sociali. Il Fucino consente pertanto di ragionare ancora su una serie di nodi tematici – nobiltà/borghesia, economia/contesto, centro/periferia, Stato/mercato – che da sempre impegnano le riflessioni della migliore storiografia meridionalistica e nazionale.


Titolo e contributi: Una storia esemplare

Pubblicazione: Donzelli Editore, 23/03/2023

EAN: 9788855224741

Data:23-03-2023

Nota:
  • Lingua: italiano
  • Formato: EPUB con DRM Adobe

Nomi:

Dati generali (100)
  • Tipo di data: data di dettaglio
  • Data di pubblicazione: 23-03-2023

È difficile trovare, non solo nel Mezzogiorno ma nell'Italia intera, una conca intermontana così densa di storia come il Fucino. Da qualunque versante dell'agire umano lo si consideri: tecnico-ingegneristico, artistico-letterario, politico-sociale, agri colo-industriale. Al centro di progettazioni ardite e avveniristiche fin dall'antichità, l'ingegneria idraulica del XIX secolo ne ha fatto infine oggetto – con il prosciugamento del grande lago e la messa a coltura del fertilissimo limo sottostante – di una discussa opera di manomissione, alterandone radicalmente l'equilibrio ambientale. Per secoli in balia dei vincoli e delle forze naturali, la piana fucense diventa, con i suoi numerosi manufatti e le sue geometriche squadrature, uno dei luoghi maggiormente costruiti e artificiali. A dispetto della consueta immagine di atavico immobilismo meridionale – desunta in particolare dallo stereotipato "cafone" siloniano – il Fucino nel secondo dopoguerra è lo scenario grandioso e palpitante di un protagonismo sociale e politico che travalica la dimensione locale. Intorno alle sue spettacolari vicende – non a caso pervase da un alone di epicità e leggenda – si sono consolidati interessi e aspettative, si sono aggregati ceti e corporazioni, è cresciuto un associazionismo tanto contadino che proprietario dai tratti talora originali, oltre che vigoroso e continuo nel tempo, specie dopo la riforma agraria del 1950, di cui proprio il Fucino è stato l'epicentro. Spiccate peculiarità hanno focalizzato sul Fucino attenzioni di tipo prettamente economico: per tecniche colturali, ordinamenti agrari, assetti gestionali, fino allo straordinario distretto ortofrutticolo e agroindustriale di oggi. Nelle sue forme di produzione e di organizzazione si esprimevano – come accade tuttora – modalità imprenditoriali il cui significato andava ben oltre l'ambito regionale e l'orizzonte familiare di un potente casato romano. Vi si riflettevano, con forte impatto sulle strategie generali, equilibri del mercato interno ed estero, indirizzi governativi, umori e orientamenti di classi e ceti sociali. Il Fucino consente pertanto di ragionare ancora su una serie di nodi tematici – nobiltà/borghesia, economia/contesto, centro/periferia, Stato/mercato – che da sempre impegnano le riflessioni della migliore storiografia meridionalistica e nazionale.

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